Sostenibilità e turismo: la case history Israele a Bit 2022
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Sostenibilità e turismo: la case history Israele a Bit 2022

Il tema della sostenibilità è centrale per un paese come Israele, come ci racconta Kalanot Goren, direttore Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo.

Quali azioni avete intrapreso per rendere il turismo sostenibile in Israele?

 

Sostenibilità: parole che sembra davvero coincidere con Israele. Molti sono i punti a nostro favore. Israele è un Paese giovane, nato nel 1948, strutturato e concepito quindi con moderne strutture ricettive e all’avanguardia nel rispetto delle risorse.

 

Israele è anche un Paese decisamente cosmopolita. Molte e differenti etnie provenienti da tutto il mondo: ciascuno con le proprie esigenze. E Israele ha saputo rispondere alle esigenze culturali, alimentari, sociali di tutti. Israele è la start up Nation, il Paese della ricerca. E una grandissima fetta della ricerca è indirizzata alla sostenibilità.

 

Qualche esempio: nel deserto del Negev esistono bacini di riciclo e depurazione delle acque e Israele è l’unico Paese al mondo che riesce a riutilizzare oltre il 70% delle acque reflue.

 

Sempre in Israele vi sono esempi di riciclo oltre al 90%: si veda l’esempio del Kibbutz Qtura!

 

L’esperienza dei Parchi è poi unica ed irripetibile in Israele!

 

Questa è una dimensione ancora poco conosciuta in Italia: ma il turismo outdoor è alquanto comune e conosciuto soprattutto per chi arriva dal Nord Europa e nel pieno rispetto della natura.

 

 

Come proteggete il territorio e le sue tradizioni e come ciò interagisce con il turismo?

 

La protezione del territorio in Israele avviene attraverso due organismi fondamentali:

 

la SPNI, la società per la protezione della natura e l’autorità dei parchi (https://natureisrael.org/)

 

e l’autorità dei parchi (https://en.parks.org.il/).

 

Queste due storiche istituzione sovrintendono alla conservazione della natura promuovendo attività inedite di turismo all’aria aperta. Da esperienze di “scavo archeologico” a didattica per le scuole ad esperienze di trekking e di turismo attivo a fianco di esperti e di guide.

 

Anche i kibbutz in un certo senso sono aziende che tutelano la conservazione della natura, si sono evoluti in aziende di carattere agrituristico.

 

Alcuni di essi, come il Kibbutz Lotan o Qetura, propongono eccezionali esperienze a fianco della natura.

https://kibbutzlotan.com/en/home-en/

 

Non dimentichiamo poi che grazie all’attività del KKL, dalla fondazione dello Stato di Israele ad oggi è raddoppiato il numero degli alberi presenti nel territorio.

https://www.kklitalia.it/

 

Avete intrapreso azioni per prendervi cura del viaggiatore evoluto e consapevole?

 

Israele ha cercato in questi due anni di prendersi cura dei propri viaggiatori, senza tralasciare alcuna dimensione.

 

Per questo, anche quando era ancora chiusa, Israele ha per esempio data vita ad un programma pilota per consentire a gruppi organizzati di arrivare, attraverso un’attività di controllo e soprattutto di supporto del Ministero.

 

Ora Israele è aperta e tutti possono andare: purché vaccinati e in possesso di un’assicurazione sanitaria ed entrando naturalmente dopo aver fatto il tampone richiesto.

 

 

Quali sono le previsioni per l'estate 2022?

 

Non possiamo parlare di “grandi” numeri: ma certamente abbiamo richieste e soprattutto informazioni da parte di alcuni Tour Operator, soprattutto legati alla dimensione della spiritualità, che stanno organizzando, anche con novità di contenuti, come la possibilità di organizzare esperienze di spiritualità all’interno dei Parchi

 

 

Consuntivo 2021: come è andata?

 

Non possiamo parlare di numeri, ma certamente di attenzione.

 

Abbiamo fatto un grande lavoro di comunicazione, abbiamo accresciuto i nostri numeri social, abbiamo lavorato su nuovi contenuti, anche legati a sostenibilità e outdoor.

 

Siamo prontissimi a ripartire con la BIT, appuntamento che Israele non ha mai cancellato da quanto la BIT esiste.